Tra le celebrazioni più suggestive del mondo, Diwali – conosciuta anche come Deepavali – occupa un posto speciale. Ogni anno, tra ottobre e novembre, l’India intera si trasforma in un mare di luci, lanterne e fuochi d’artificio, mentre le città profumano di incenso, dolci speziati e fiori di calendula.
Scoprire Diwali significa andare oltre l’immaginario fatto di sari colorati e lampade d’argilla: è un viaggio nel cuore della cultura indiana, dove mito, devozione, famiglia e festa convivono in perfetto equilibrio.
In questo articolo scoprirai le origini di Diwali, come viene celebrata nelle diverse regioni dell’India e tutti i consigli utili per assistervi dal vivo durante un viaggio. Se stai pensando di organizzare un tour in India, farlo durante questo periodo può rendere l’esperienza ancora più magica.
La parola Deepavali deriva dal sanscrito e significa “fila di lumi”. In effetti, il gesto simbolico più importante della festa è accendere piccole lampade di terracotta – chiamate diyas – e disporle su davanzali, balconi, porte e lungo le strade. Ma cosa rappresentano?
Le origini della festa variano a seconda delle tradizioni religiose:
Nell’induismo del nord India, Diwali celebra il ritorno del dio Rama ad Ayodhya dopo 14 anni di esilio. La gente del regno, felice di rivederlo insieme alla devota Sita e al fratello Lakshman, illuminò le strade con lampade a olio per guidarli verso casa. Da qui nasce il simbolismo della luce che vince sulle tenebre.
Nel sud India, la festa è legata alla vittoria di Krishna sul demone Narakasura, un altro racconto che sottolinea il trionfo del bene sul male.
Per i giainisti, Diwali celebra il nirvana del maestro Mahavira, mentre i sikh ricordano la liberazione dal carcere del loro sesto guru, Hargobind Singh.
Pur con sfumature diverse, l’essenza è comune: Diwali è un invito alla rinascita spirituale, al rinnovamento e all’armonia familiare.
Diwali segue il calendario lunare indiano e cade nel mese di Kartik, tra ottobre e novembre. La festa dura cinque giorni, ma il più importante è il terzo, chiamato Lakshmi Puja, dedicato alla dea della prosperità.
Le date cambiano ogni anno: ad esempio, nel 2025 la giornata centrale cadrà il 21 ottobre, mentre nel 2026 sarà il 10 novembre. Chi desidera viaggiare in questo periodo dovrebbe programmare con anticipo, perché è alta stagione per il turismo interno e internazionale.
Per capire la magia di Diwali bisogna viverlo. Già settimane prima dell’evento, le città si preparano con pulizie domestiche, decorazioni e acquisti. Le case vengono imbiancate, i negozi propongono sconti e i mercati traboccano di luci, frutta secca e dolciumi.
Durante il giorno principale, le famiglie si riuniscono per la puja, la cerimonia religiosa in onore di Lakshmi, la dea della fortuna. Si offrono fiori, frutta, monete e dolci sulla sua immagine, con l’augurio di prosperità per l’anno a venire.
Ma al tramonto tutto cambia: le città esplodono di luce. File di diyas, installazioni luminose, fuochi d’artificio che illuminano il cielo per ore. Bambini e adulti giocano con petardi e scintille, mentre ci si scambiano regali e dolci tradizionali come ladoo, jalebi e barfi. In molte città vengono realizzati spettacoli pubblici, danze e sfilate.
Ogni angolo dell’India celebra Diwali, ma alcune destinazioni offrono un’esperienza particolarmente intensa e scenografica.
Pochi luoghi regalano emozioni come Varanasi durante Diwali. Le rive del Gange si riempiono di lampade galleggianti che scorrono sull’acqua come stelle cadute. Le cerimonie dell’aarti – con sacerdoti che agitano fiamme e incenso al ritmo di canti sacri – diventano ancora più solenni. È un’esperienza che unisce sacro e spettacolo in modo unico.
A Jaipur ogni palazzo, negozio e palazzo storico viene addobbato con luminarie. Le strade del centro si trasformano in un festival di colori, mentre la Città Rosa brilla di mille led intermittenti. Anche Jaisalmer e Udaipur offrono celebrazioni affascinanti, spesso accompagnate da spettacoli nei palazzi reali.
Nelle grandi metropoli Diwali assume un carattere contemporaneo: oltre ai riti tradizionali, si organizzano feste private, eventi culturali, concerti e spettacoli pirotecnici. Perfette per chi ama vivere la tradizione con un tocco mondano.
Diwali è una festa per gli occhi, ma anche – e forse soprattutto – per il palato. I dolci sono i veri protagonisti: ogni famiglia prepara o acquista mithai in grande quantità da offrire agli ospiti. Tra i più tipici troviamo:
Ladoo, palline di farina di ceci, zucchero e ghee;
Kaju katli, rombi di anacardi e zucchero;
Jalebi, spirali fritte e imbevute di sciroppo allo zafferano.
Ma non mancano snack salati come samosa, chakli e namkeen, perfetti per accompagnare il tè speziato chai.
Molti viaggiatori temono che Diwali sia una festa privata, riservata alle famiglie. In realtà, l’accoglienza è uno degli elementi più belli della cultura indiana: spesso basta entrare in un negozio o alloggiare in una guest house per essere invitati a condividere dolci o accendere una lampada.
Oltre allo spettacolo e alla devozione, Diwali trasmette un messaggio potente: la luce che sconfigge le tenebre, il bene che vince sul male, la speranza che torna a brillare. Anche per chi non appartiene a nessuna delle religioni che lo celebrano, è impossibile restare indifferenti di fronte a un Paese intero che, all’unisono, accende una fiamma davanti alla propria porta.
Camminare tra strade illuminate, sentire il profumo di incenso, condividere dolci con sconosciuti che sorridono e ti augurano Shubh Deepavali – “Buon Diwali” – è un’esperienza che va oltre il semplice viaggio.
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